“Il nostro obiettivo non è trasformare l’Istituto in luogo dove si azzerano le relazioni e le esperienze – dichiara Riccardo Balbo, Direttore Accademico dell’Istituto Europeo di Design alla luce dell’ultimo provvedimento che riguarda la chiusura delle scuole – è garantire che i corsi non abbiano delle discontinuità, non far affievolire il senso e la presenza della Scuola come community”.
IED risponde così alla sospensione dell’attività didattica nelle sue 7 sedi in tutta Italia, mettendo a sistema le risorse necessarie a fronteggiare la chiusura prolungata delle scuole. E se fino a qualche settimana fa la didattica a distanza era un’integrazione della normale attività formativa, oggi – più che mai per una Scuola – è prioritario cambiare velocemente il proprio punto di vista per essere pronti a parlare anche di smart school.
“La nostra società si è trasformata negli ultimi decenni: è diventata più rapida, globale, vicina. Come in tutte le cose, non ci sono mai fenomeni soltanto positivi: ogni trasformazione implica sempre dei rischi, oltre che una crescita. aggiunge Balbo - Quello che stiamo vivendo oggi è l’effetto collaterale di una società fatta di persone che si muovono facilmente e più rapidamente. Dalle Università promuoviamo la mobilità e l’internazionalizzazione, vogliamo docenti stranieri, chiediamo corsi in inglese: sarebbe disonesto voler fare marcia indietro per ridurre gli effetti di diffusione di un virus, che solo per ora è maggiormente concentrato in Italia. In questo momento vogliamo mettere in campo strumenti che possano facilitare i nostri studenti nell’apprendimento, consapevoli però del fatto che esistono esperienze e conoscenze che possono essere trasmesse soltanto nella compresenza e con mani occhi e cervello che funzionano insieme”.
Da lunedì 9 marzo gran parte della didattica dell’Istituto è entrata quindi in modalità FAD – formazione a distanza – con delle variazioni, delle integrazioni e delle novità, per poter garantire progressivamente oltre che l’erogazione dei corsi, anche la continuità delle relazioni, che per IED sono un valore fondante. L’attività didattica svolta in remoto seguirà la suddivisione canonica fra lezioni teoriche, pratiche o di laboratorio andando a unire il lavoro individuale con attività svolte in streaming.
Dal punto di vista delle novità “a distanza” IED ha individuato un modello in grado di “portare a casa degli studenti” non solo la parte più tradizionale di lezioni frontali ma anche quella più pratica di attività di laboratorio. L’Istituto ha infatti previsto lezioni frontali in streaming erogate attraverso la piattaforma Google Meet, che collegherà il docente a casa con gli studenti a casa o il docente in IED con gli studenti a casa; tutoring online progettuale o di laboratorio attivato tramite la presenza di un docente che con un sistema di regia video multicamera permette allo studente di svolgere una revisione da remoto, dopo essersi prenotato tramite un calendario condiviso, e le IEDTips “pillole video” registrate nei laboratori IED che illustrano lavorazioni, uso di macchinari, suggerimenti per la realizzazione di prototipi nei diversi ambiti disciplinari a supporto della progettazione degli studenti.
“La progettazione è nel DNA di questa Scuola e dei nostri studenti: saper trasformare una difficoltà in un’opportunità, anche uscendo dalla propria confort zone, è un talento necessario per qualunque progettista di oggi e di domani. Ecco, oggi siamo tutti chiamati a riorganizzarci e a generare nuove idee e nuovi processi per essere ancora più forti domani” – conclude Balbo.
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