La Bocconi è ai vertici di produttività scientifica nelle aree di ricerca in cui è attiva (scienze economiche e statistiche e scienze guridiche), secondo la Valutazione qualità della ricerca per il quadriennio 2011-2014 (Vqr 2011-2014) dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), presentata oggi.
Le pubblicazioni dei suoi ricercatori valgono alla Bocconi il primo posto tra i grandi atenei dell’area economico-statistica e il secondo tra i piccoli atenei di quella giuridica (le dimensioni sono valutate in relazione al numero di docenti attivi nel settore di ricerca).
La Bocconi è, inoltre, al primo posto nell’area economico-giuridica per quanto riguarda il contributo scientifico dei docenti neoassunti o appena promossi, che risulta più alto rispetto al contributo scientifico dei neoassunti e dei neopromossi delle altre università italiane. Attraverso questa valutazione, spiega l’Anvur, “si può capire chi ha assunto i migliori e, quindi, determinare la capacità di selezione del personale e la forza d’attrazione che ogni ateneo riveste rispetto agli altri, in una determinata area scientifica analizzata”.
“Negli ultimi anni”, commenta il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, “ci siamo impegnati in una politica di reclutamento dei migliori giovani PhD sul mercato internazionale e nella creazione di un sistema di incentivazione interno che premia la qualità della ricerca. I risultati della valutazione Anvur ci confermano che siamo sulla buona strada”.
Quello dell’Anvur non è l’unico segnale di qualità della ricerca Bocconi. “Il mese prossimo”, afferma il prorettore alla ricerca, Marco Ottaviani, “si celebrerà il decennale dell’European research council (Erc), l’ente che assegna finanziamenti europei alla ricerca di base discriminando solo attraverso la qualità dei progetti. Ebbene, anche in quel caso la Bocconi è ai vertici, questa volta europei, delle università che si sono aggiudicate più finanziamenti”. L’Erc ha premiato le politiche per la ricerca della Bocconi finanziando 24 programmi di ricerca per un totale di 26 milioni di euro.
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