Innovazione nella PA, la Scuola e Finmeccanica alleate per un Master Attivare un Master per gestire i processi di innovazione che attraversano le Pubbliche Amministrazioni, rafforzando ancora di più la collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Finmeccanica.
La proposta è stata lanciata da Riccardo Varaldo, Presidente della Scuola, durante il convegno intitolato “La freccia di Zenone. Il cambiamento organizzativo nella Pubblica Amministrazione”, promosso dal Master in Management dell’Innovazione, attivato fin dal 1991 presso la Scuola, in collaborazione con l’allora IRI, e dall’Associazione ex allievi del Master e ospitato oggi, venerdì 4 marzo, presso l’auditorium di Finmeccanica, a Roma.
Il tratto che ha accomunato gli interventi dei dirigenti e dei manager che operano nel settore pubblico, provenendo in qualche caso da aziende private, è stato il contatto con la realtà. “Vogliamo ascoltare storie vere di leader del cambiamento”, ha detto Andrea Bonaccorsi, coordinatore del Master in Management dell’Innovazione. Il riferimento all’efficacia e all’efficienza della Pubblica amministrazione, è arrivato innanzitutto da Pier Francesco Guarguaglini, Presidente e Amministratore delegato di Finmeccanica, che ha definito “la Scuola Superiore Sant’Anna la Finmeccanica delle Scuole”. “Le analisi comparative tra le Pubbliche amministrazioni italiane e straniere – ha aggiunto – dimostrano che uno dei problemi di quella italiana è la tempestività, senza la quale non si può rispondere alle richieste di competitività imposte dalla globalizzazione”. Pier Francesco Guarguaglini si è concentrato sulla necessità di fare squadra, “il cui successo dipende, da un lato, dall’eccellenza dei partner e dalla loro capacità di condividere un progetto e di realizzarlo in maniera coerente”.
Riccardo Varaldo, introducendo i lavori, la cui conclusione è stata affidata a Giuliano Amato, in qualità di Presidente dell’Associazione ex allievi della Scuola, ha ricordato che la formazione è sperimentazione, un concetto “da interpretare in un’ottica dinamica”, e quanto oggi il termine “innovazione” sia diffuso. “Invece all’inizio dello scorso decennio – ha aggiunto Varaldo – gli innovatori erano visti come dei disturbatori”. Il settore della ricerca in Italia, condizione necessaria ma non sufficiente da sola per fare innovazione e per assicurare competitività è finanziato da mano pubblica per il 51 per cento, contro il 18 per cento del Giappone.
Per la Pubblica amministrazione, secondo Varaldo, è indispensabile individuare un “anello di congiunzione” tra un “fortissimo hardware di norme, regole, incidenti e vincoli e un software di risorse umane non sempre valorizzate”. Il sistema Paese, le imprese e i cittadini, quindi, hanno bisogno di una “Pubblica amministrazione che risponda in maniera tempestiva, per affrontare la competizione globale. Altrimenti a pagarne le conseguenze saranno le imprese e il Sistema Paese nel suo insieme”. Come l’Iri aveva sostenuto le fasi di nascita del Master in Management dell’Innovazione, allo stesso modo, nell’ottica di cambiamento della Pubblica amministrazione, Finmeccanica può dimostrarsi il partner ideale per un Master dell’Innovazione nella PA. Sull’indispensabile “complementarietà tra tecnologie informatiche e cambiamento organizzativo ha insistito” Andrea Bonaccorsi, ricordando che “il processo di cambiamento non può mai essere dato per acquisito. La logica ordinaria – ha concluso – tende più a premiare la stabilità che l’efficacia e il cambiamento”.
E’ intervenuto anche Antonio Mazzeo (Presidente Ammisa). La sessione mattutina, coordinata da Enrico Donati (Amministratore Delegato Assist Consultino) ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Piergiorgio Muraro (Capgemini Italia), Giovanni Vetritto (Dirigente Dipartimento Funzione Pubblica). Linda Lanzillotta (Università Roma tre), Luigi Marroni (Direttore Generale Ausl di Firenze), Luciano Modica (Senatore e già Rettore dell’Università di Pisa) sono stati tra i relatori della sessione pomeridiana, coordinata da Andrea Bonaccorsi.
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