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Attrazione di cervelli: Bocconi ed Eni portano in Italia Robert Grant

Notizia del 10/03/2007 ore 10:30

La cooperazione tra il mondo accademico e quello dell’impresa ha consentito di portare a termine un’operazione di attrazione di cervelli senza precedenti in Italia. Nell’ambito dell’accordo quinquennale di collaborazione tra Università Bocconi ed Eni del valore di 2,5 milioni di euro, Robert M. Grant, uno dei grandi nomi internazionali della strategia aziendale, insegnerà alla Bocconi dal prossimo anno accademico, andando a ricoprire la neonata Eni Chair in strategic management in energy industry.

“Oggi la Bocconi compie un ulteriore passo avanti nell’applicazione del suo piano strategico 2005-2015”, ha sostenuto il presidente dell’Università, Mario Monti, “stringendo un più saldo legame con una delle imprese più attive del nostro network di partner strategici e confermando l’impegno di ricerca in un settore rilevante come quello dell’energia nel quale la Bocconi è particolarmente impegnata, già dal 1957, attraverso lo Iefe, centro di ricerca avanzato e leader in Italia in materia di economia e politica dell’energia che da oggi può contare anche sul sostegno dell’Eni. In un momento in cui i mercati energetici”, ha proseguito Monti, “sono interessati a processi di liberalizzazione e concorrenza è ancora più cruciale sviluppare competenze e studi in questo settore”.

“Sono fermamente convinto”, ha detto Paolo Scaroni, ad di Eni, “che le grandi aziende come Eni non possano considerarsi soltanto destinatarie dei prodotti formativi, ma debbano operare come partner pro-attivi e integrati con il sistema accademico per formare talenti capaci di affrontare con successo la sfida della competizione globale. Eni ha una lunga tradizione di collaborazione con il mondo accademico, fin da quando nel 1957 Enrico Mattei attivò studi specialistici nel settore energetico, aprendo la strada alla formazione post-universitaria in Italia. L’istituzione della cattedra in Strategia dell’Energia è la testimonianza di come Eni intende sostenere partnership formative d’eccellenza”.

“L’Italia è un posto interessante in cui vivere nei prossimi dieci anni”, ha detto Robert Grant questa mattina, nel corso della presentazione dell’accordo, “perché è all’avanguardia in molti settori che contribuiscono alla qualità della vita, ma è frenata da fattori sociali e istituzionali che vanno rimossi. Sarà affascinante osservare il processo e, per quanto possibile, contribuirvi”.

Inglese di nascita, Grant insegna alla Georgetown University di Washington dopo essere passato, tra l’altro, per London Business School, Ucla e Insead, ed è l’autore di Contemporary Strategy Analysis (in Italia: L’analisi strategica per le decisioni aziendali), considerato il manuale per studenti Mba più diffuso al mondo. Le sue pubblicazioni e attività di ricerca riguardano tre macrotemi: le strategie dell’industria petrolifera e del gas; la pianificazione strategica nelle grandi imprese e i fondamenti delle capacità organizzative.

Il rettore, Angelo Provasoli, ha sottolineato il rafforzamento dell’internazionalizzazione della Bocconi che, prima della chiamata di Grant per chiara fama, vantava già 186 docenti stranieri, 17 dei quali inseriti nell’organico. “Non solo”, ha aggiunto, “ben 51 dei docenti in organico hanno conseguito un PhD all’estero”. Oggi la Bocconi propone ai suoi studenti 23 corsi (lauree di primo e secondo livello, master e PhD) in inglese, frequentati da 1.754 studenti.

L’accordo tra Bocconi ed Eni comprende inoltre il sostegno a un double degree (l’ottavo per la Bocconi, annunciato questa mattina) con il Mgimo di Mosca, Moscow state institute of international relations of the ministry of foreign affairs of the Russian Federation; lo sviluppo di progetti nell’ambito del Cafra, Centro di ricerche sull’amministrazione, finanza e regolamentazione delle aziende, nonché del corso di laurea specialistica in Amministrazione, finanza aziendale e controllo per la formazione di figure professionali per la pianificazione e controllo nel settore energetico.

L’accordo firmato oggi tra Bocconi ed Eni rientra nella politica di fund raising dell’ateneo lanciata la scorsa primavera a sostegno del piano strategico decennale dell’ateneo il cui obiettivo è raccogliere 100 milioni di euro in dieci anni. A meno di un anno di distanza è stato raggiunto il 35% dell’obiettivo.

Priorità del piano strategico della Bocconi e di investimento dell’ateneo sono:

  1. l’internazionalizzazione della faculty, per reclutare oltre il 50% dei nuovi docenti sul job market internazionale
  2. la ricerca, per attirare i migliori ricercatori del mondo e dare un forte impulso alla ricerca di base e applicata
  3. la qualità dell’offerta formativa, riorganizzando in modo innovativo i corsi universitari e la formazione post experience
  4. gli studenti, migliorando ulteriormente il rapporto docenti/studenti anche attraverso il contenimento del numero degli iscritti ai corsi di laurea (da 12.500 a 11.000), raddoppiando il numero degli allievi stranieri (dal 7 al 15%) e ampliando e differenziando i programmi per borse di studio
  5. le strutture, per offrire a studenti, docenti e ricercatori tecnologie sempre d’avanguardia e per realizzare un campus degno delle migliori università del mondo. L’obiettivo è raddoppiare i posti letto (dagli attuali 1.105 ai 2.067 entro il 2010) e aumentare gli spazi per aule, uffici, biblioteche, residence (da 170 mila mq a 220 mila mq).

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